I proprietari di cripto-attività devono considerare che il 2025 porta loro una serie di novità, non sempre entusiasmanti.
Con la legge di bilancio 2025 (legge 207/2024) sono arrivate per i possessori di cripto-attività ben tre novità:
- l’abolizione della franchigia sulle plusvalenze dal 1 gennaio 2025;
- l’incremento di aliquota d’imposta applicabile dal 2026 e
- la possibilità di rivalutare entro il 30 novembre 2025 i valori delle cripto attività al 1 gennaio 2025, con una aliquota agevolata.
Soppressione della franchigia
La franchigia di 2.000 euro sulle plusvalenze realializzate con la “cessione” di criptovalute viene eliminata. Qualsiasi capital gain, generato da cripto-attività, è interamente imponibile.
Incremento della aliquota impositiva
Il 2025 dovrebbe rappresentare l’ultimo nel quale l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui redditi diversi derivanti da cripto-attività è pari al 26%. La legge di bilancio 2025 infatti prevede, dal 1 gennaio 2026, l’incremento al 33%.
Rivalutazione dei valori al 1 gennaio 2025
Il proprietario di cripto attività può pagare una imposta del 18% sul valore di mercato al 1° gennaio 2025 di una cripto-attività in modo da avere tale valore come nuovo valore di carico fiscale.
Così facendo, nel caso in cui venga poi ceduta la cripto attività rivalutata, la plusvalenza tassabile sarà quella calcolata sulla differenza tra il prezzo di vendita ed il valore rivalutato, invece che sul costo di acquisto originario.
La rivalutazione va fatta entro il 30 novembre 2025, e si perfeziona versando l’imposta sostitutiva del 18%, in unica soluzione oppure a rate (massimo tre rate annuali di pari importo, maggiorate degli interessi del 3% annuo) ed è possibile selezionare le cripto attività che si vogliono rivalutare; ad esempio è possibile rivalutare solo i Bitcoin.
Chi pensasse di vendere dovrebbe valutare la possibilità/opportunità della rivalutazione ad aliquota ridotta.
Se da un lato la rivalutazione dei titoli, e quindi l’assunzione del valore affrancato come nuovo costo di acquisto, impedisce la possibilità di dedurre eventuali minusvalenze, dall’altro viene, con la rivalutazione, risolta la problematica della prova documentale del costo di acquisto. In assenza di documentazione, infatti, si deve in genere considerare come costo un valore pari a zero.
In conclusione, è ora di vedere cosa si vuole fare delle cripto attività accumulate fino ad ora e farlo entro il 30 novembre.
Casale Monferrato, lì 8 settembre 2025
